Regolamentazione delle Scommesse Sportive in Italia

In virtù dell'importanza che ricopre il settore delle scommesse sportive nel nostro paese, in poco meno di vent'anni, sono stati diversi gli interventi normativi da parte del legislatore italiano atti a regolare ogni aspetto di suddetta materia, al fine di assicurare un quadro quanto più chiaro, accessibile agli operatori ed esauriente. Il primo decreto, il numero 174, è stato emanato nel 2 giugno 1998. Il suo obiettivo era quello di legalizzare le scommesse nel settore delle corse dei cavalli. Ben presto, però, nacque l'esigenza di ampliare la disciplina al fine di far rientrare nel campo di applicazione della normativa anche gli eventi sportivi diversi da quelli che fanno parte del mondo dell'ippica.

Nel 2001, viene emanato il decreto ministeriale numero 156, con il quale lo stato italiano si pone l'obiettivo di regolare il settore delle scommesse, una volta preso atto che proliferavano tanti operatori, spesso con società con sede in un paese estero e che operavano illegalmente nel territorio italiano. Nasce, così, l'esigenza di contrastare il gioco non regolato dalle norme vigenti nell'ordinamento giuridico del nostro paese e che ben presto è divenuto anche uno dei principali punti di riferimento per le organizzazioni criminali bisognose di riciclare il denaro sporco derivante dalle loro attività criminose.

Finalmente, i giocatori italiani sono autorizzati ad effettuare le proprie giocate sia sulla rete sia utilizzando delle apparecchiature telefoniche, grazie al Decreto Direttoriale numero 128 emanato il 31 maggio 2002. In quel periodo, inoltre, viene trasferito al Ministero dell'Economia e delle Finanze il compito di rilasciare le autorizzazioni agli operatori del settore.

Nel 2006, viene legalizzato il mercato delle scommesse sportive con quota fissa e all'Agenzia Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS) viene affidata la competenza di emanare provvedimenti per regolare la raccolta da parte degli operatori in possesso di una concessione rilasciata da tale autorità. Il mercato delle scommesse sportive comincia a divenire sempre più sofisticato e ancora una volta il legislatore sente la necessità di intervenire per disciplinare altri importanti aspetti. Con il decreto legge 223 del 2006, ad esempio, vengono regolate le scommesse con quota fissa e che prevedono la modalità di interazione tra i singoli scommettitori.

Mediante la legge finanziaria 296 del 2006, entrata in vigore nel 2007, sono state introdotte una serie di disposizioni normative che si pongono l'obiettivo di tutelare l'ordine pubblico, gli scommettitori, di allontanare i minori dal contesto di gioco. Vi sono anche delle disposizioni, indirizzate agli addetti ai lavori titolare della licenza Aams, al fine di indicare loro i giochi autorizzati per distinguerli da quelli che rimangono fuori dal mercato legale. Per combattere in modo incisivo l'evasione fiscale, inoltre, l'Aams di concerto con il braccio armato del Ministero dell'Economia e delle Finanze, rappresentato dalla Guardia di Finanza, ha promosso delle campagne di oscuramento dei siti di scommesse che operavano illegalmente in Italia, in quanto sprovvisti di una concessione.

Molte società che operano illegalmente, infatti, sono residenti in altri paesi, che spesso sono dei paradisi fiscali, per sottrarsi alla tassazione italiana. Di solito, a tal fine, tali operatori creano dei siti con dominio estero.

Per tale ragione, alle piattaforme titolari di una licenza Aams viene chiesto di usare solo portali con dominio italiano. Un recente intervento normativo degno di nota è il Decreto Legge numero 158 del 13 settembre del 1009 chi, noto anche con il nome di "Decreto Balduzzi". L'obiettivo delle sue disposizioni normative è quello di ridurre la frequenza della pubblicità in tv dei giochi con vincita in denaro, al fine di tutelare i minori soprattutto durante le fasce protette. In tale testo, inoltre, sono indicate una serie di misure volte a ridurre il fenomeno del gioco compulsivo ma anche a proibire l'accesso dei minori all'interno di aree dove si svolgono le attività di gioco. Tale decreto ha previsto anche lo stanziamento di risorse per creare dei centri di ascolto e di cura per coloro i quali sono affetti da ludopatia.